Nutrienti dei suoli a Km 0? Se n’è parlato nel III° Simposio sul suolo
L’utilizzo mirato dei fertilizzanti organici provenienti dagli allevamenti locali può rappresentare un’alternativa efficace ai corrispettivi sintetici, contribuendo in modo significativo alla salute dei suoli: è il messaggio emerso quest’oggi da numerosi interventi scientifici e testimonianze pratiche presentati nell’ambito della fiera agricola Agrialp. Per la terza volta, il Centro di competenza per la salute delle piante dell’unibz e il Centro di sperimentazione Laimburg hanno organizzato il Simposio sul suolo dell’Alto Adige; per questa edizione si è aggiunto come coorganizzatore anche il Bauernbund (Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi).
“Il suolo è una delle nostre risorse non rinnovabili più preziose: costituisce la base per la vita, l’agricoltura e uno sviluppo sostenibile”, ha sottolineato la professoressa di chimica del suolo, Tanja Mimmo, già direttrice del Centro di competenza per la salute delle piante e prorettrice alla ricerca di unibz.
Walter Guerra, direttore dell’Istituto di frutticoltura e viticoltura del Centro Laimburg, ha ricordato che nelle due edizioni precedenti del Simposio, dedicate rispettivamente alla sostanza organica e alla mappatura dei suoli, erano già stati trattati due temi fondamentali per la comprensione e la tutela dei suoli. “In questa terza edizione ci concentriamo sui cicli locali, per trovare insieme modalità che permettano di mantenere nutrienti e risorse nel territorio in modo efficiente e responsabile”, ha spiegato.
L’introduzione al tema è stata affidata a Jakob Santner, professore di nutrizione vegetale all’Università di Gießen. “La concimazione intensiva delle colture agricole ha effetti estesi sull’ecosistema globale e influenza non solo gli ecosistemi naturali, ma anche le basi di sussistenza della società umana”, ha affermato Santner. Una possibile strategia per ridurre questi impatti consisterebbe, a suo parere, nella chiusura dei cicli dei nutrienti. “In questo modo si possono ridurre le perdite di nutrienti, recuperare e riutilizzare sostanze dai flussi di rifiuti e residui, aumentando così l’efficienza della fertilizzazione”, ha commentato Santner, “L’Europa e molte delle sue regioni sono già all’avanguardia nell’uso circolare dei nutrienti, ma le sfide tecniche, logistiche e normative restano notevoli”.
La presentazione dei risultati del progetto di ricerca applicata INNONährstoffe coordinato dall’Unione Agricoltori Sudtirolesi è stata l’occasione per mostrare come ottimizzare i cicli organici dei nutrienti a livello locale e creare così alternative concrete all’impiego di fertilizzanti minerali. In collaborazione con numerosi partner, il progetto ha raccolto e valutato diverse soluzioni, sia aziendali che interaziendali, analizzandone la fattibilità per l’agricoltura altoatesina. Testimonianze dirette da un impianto a biogas e la presentazione di una nuova borsa del fertilizzante organico hanno completato questa parte più stimolante per la concreta pratica.
“Anche quest’anno siamo piacevolmente sorpresi dall’interesse e dall’impegno mostrati dagli attori locali del settore agricolo e forestale per il tema del suolo”, ha evidenziato ancora Tanja Mimmo. “Il Simposio sul suolo rappresenta un’occasione ideale per uno scambio aperto tra scienza e pratica e, negli ultimi anni, ha contribuito a creare una comunità locale dedicata alla salute del suolo”.
A simboleggiare questo spirito di collaborazione, la discussione finale ha riunito sul palco Antonia Widmann (Consorzio Mela Alto Adige), Andreas Kofler (Consorzio Vini Alto Adige), Manfred Gius (BiWi), Peter Gasser (Federazione per la Natura e l’Ambiente), Eugen Tumler (Associazione per la consulenza frutticola e viticola) e Thomas Prünster (BRING).
Persone nell’articolo: Tanja Mimmo