L’AI-Lab di unibz collabora con il Servizio Sanitario dell’Alto Adige
Come può l’Intelligenza Artificiale essere utilizzata per analizzare immagini mediche e creare banche dati condivise per la ricerca? Questo il tema centrale del convegno che ha visto la partecipazione di personale medico ed esperti del laboratorio di AI della Facoltà di Ingegneria. Obbiettivo dello scambio di esperienze e conoscenze è lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale sempre più avanzati, in grado di valutare automaticamente le immagini mediche e riconoscere specifiche aree come organi o tumori, oppure di predire se una determinata terapia si rivelerà efficace per curare il tumore di un paziente. Un altro punto focale delle presentazioni e delle discussioni ha riguardato la creazione di banche dati, condivise fra diversi team di ricerca, che collegano immagini (radiomica) con informazioni mediche sui pazienti. Ciò dovrebbe permettere di studiare meglio l’evoluzione delle malattie e l’efficacia delle terapie.
«Da quando abbiamo dato vita a questo evento nel 2020, sono emerse diverse nuove possibilità di collaborazione tra la comunità scientifica che si occupa di AI e il sistema sanitario locale», afferma Floriano Zini, ricercatore della Facoltà di Ingegneria che ha organizzato l’attuale edizione di Data4SmartHealth insieme al dott. Mohsen Farsad, primario del reparto di medicina nucleare dell’ospedale di Bolzano.
Grazie alle nuove collaborazioni nate durante l’evento è già stato avviato un progetto di ricerca comune: AIRFRAME. Il team di ricerca della unibz sta studiando se l’intelligenza artificiale e l’analisi computerizzata delle immagini mediche possano contribuire a prevedere le probabilità di successo delle cosiddette terapie con radionuclidi per il trattamento del cancro alla prostata avanzato. «L’obiettivo», spiega il dott. Farsad, «è identificare quelle caratteristiche delle lesioni tumorali evidenziate dalle immagini che consentono di prevedere l’efficacia della terapia e di selezionare in modo più mirato i pazienti candidati a quel trattamento».
L’AI-Lab della Facoltà di Ingegneria, in collaborazione con il Servizio Sanitario dell’Alto Adige, ha avviato un progetto unico in Italia anche nell’ambito della psichiatria. In particolare, il team di ricerca vuole indagare in che modo l’Intelligenza Artificiale possa supportare il trattamento dell’ADHD negli adulti attraverso l’allenamento cognitivo computerizzato. «Anche in medicina esistono ancora molte sfide irrisolte, ma grazie alla sinergia tra le competenze nell’Intelligenza Artificiale e la pratica clinica che vengono create in eventi coma Data4SmartHealth è possibile affrontarle in modo mirato», conclude il ricercatore Floriano Zini.
Persone nell’articolo: Floriano Zini