Dagli Stati Uniti all’Alto Adige: il ritorno alle origini di Elizabeth Link
Di Giulia Maria Marchetti
A molte persone capita di rendersi conto di essere insoddisfatte del proprio lavoro, ma solo poche hanno il coraggio di prendere in mano la propria vita e prendere delle decisioni che la rivoluzionano completamente. È il caso di Elizabeth Link, italo-americana originaria dello stato di New York, che dopo una laurea in geologia alla Queen’s University in Canada inizia a lavorare come tecnico ambientale per una società di consulenza di ingegneria civile vicino alla città dove è nata.
“Era uno di quei lavori un po’ monotoni, dove i clienti, ad esempio, vogliono costruire una fabbrica su un appezzamento di terreno e io dovevo prelevare campioni ambientali dell'acqua e del suolo per assicurarmi che tutto rimanesse sempre pulito durante la fase di costruzione. Il lavoro era orientato verso le scienze ambientali e in qualche modo anche verso il settore geologico, mia materia di studio. Non era male, ma non era qualcosa che mi entusiasmava”, racconta Link.
Da qui la volontà di fare una nuova esperienza di vita e vedere come si vive e si lavora in un altro Stato. La scelta ricade sull’Italia, Paese di origine della madre di Link: un ritorno alle origini per cambiare completamente vita. Presto, però, Link si rende conto che lavorare in Italia senza un titolo di studio italiano è difficile e decide quindi di riprendere gli studi alla Libera Università di Bolzano, dove frequenta il Master in Environmental Management of Mountain Areas (Gestione ambientale delle aree montane) della Facoltà di Scienze agrarie, ambientali e alimentari.
“Ero interessata al settore ambientale e cercavo una laurea scientifica. Ho scelto di venire ad unibz non solo per l’ambiente in cui si trova – adoro le attività all’aria aperta e non c’è posto migliore di Bolzano per il mio amore per la montagna – ma anche perché trovo sia l’ateneo perfetto per gli studenti internazionali, visto che molti dei master che offre sono in lingua inglese”, spiega Link.
Il corso di laurea magistrale è fortemente orientato verso il settore ambientale: Link studia materie che spaziano dalla silvicoltura alle scienze agrarie, disciplina di cui si appassiona e nella quale si specializza durante il percorso. La colpisce in particolare un corso tenuto dal professor Christian Fischer, dedicato allo sviluppo economico e all’agricoltura sostenibile nelle Alpi. L’interesse per questa materia la spinge a dedicare la tesi di laurea ai prodotti agroalimentari montani, sempre sotto la supervisione del professor Fischer.
È durante la tesi che Link scopre un mondo nuovo, quello dei prodotti DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta): prodotti agroalimentari che l’Unione Europea tutela attraverso marchi che ne attestano il legame con un territorio specifico e che vengono realizzati interamente (DOP) o parzialmente (IGP) in una determinata area geografica. Un concetto completamente nuovo per Link, poiché negli Stati Uniti non esistono certificazioni di questo tipo, anche a causa di un modello produttivo orientato alla scala industriale più che alla valorizzazione delle produzioni locali.
Dopo la laurea, Link inizia a lavorare nel controllo qualità per il salumificio Pfitscher a Postal, dove si occupa del campionamento dei prodotti alimentari per verificarne la sicurezza microbiologica e chimica. “L’azienda esporta molti prodotti verso gli Stati Uniti e quindi, un po’ alla volta, ho iniziato ad occuparmi anche del processo di esportazione. Nello specifico, mi occupavo di controllare e certificare che la carne e tutte le spezie provenissero da fornitori certificati anche negli Stati Uniti e che, in generale, il prodotto esportato fosse conforme non solo alle leggi europee, ma anche a quelle americane”, racconta Link. “Ora sono responsabile della qualità, quindi oltre al controllo generale della qualità nell'azienda, il mio obiettivo è fondamentalmente quello di rendere l'intera azienda più igienica ogni giorno e assicurarmi che i processi rispettino sempre gli standard previsti dalle leggi dell'UE e da quelle internazionali”.
Alla domanda sul suo futuro in Alto Adige Link risponde: “Amo il mio lavoro, sto imparando tantissimo e questo mi stimola a rimanere. Allo stesso tempo, è molto difficile essere così lontana dalla mia famiglia e dai miei amici, quindi vedremo cosa porterà il futuro!”. Infine, lascia un consiglio per gli attuali e futuri studenti e studentesse di unibz “Durante il Master ero circondata da studenti internazionali che parlavano inglese, ero in una bolla. Consiglio a tutti di imparare almeno una delle due lingue locali e di immergersi nella vita altoatesina: è proprio questo che mi ha permesso di rimanere e trovare lavoro qui. I miei colleghi ora mi insegnano anche piccole frasi in dialetto: essermi integrata con le persone del posto è stata la miglior cosa che potessi fare”.
Persone nell’articolo: Christian Fischer