Mostrare l’eredità del fascismo? Il ciclo di seminari di unibz
By Arturo Zilli
Curare l’eredità del fascismo a Bolzano. Un approccio sostenibile al patrimonio dissonante di una città (CuFa) è il progetto di ricerca interdisciplinare della Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano, coordinato dal prof. Roberto Gigliotti, in collaborazione con lo storico prof. Andrea Di Michele (Facoltà di Scienze della Formazione), e Waltraud Kofler Engl, direttrice della Piattaforma Patrimonio Culturale e Produzione Culturale. Il progetto è realizzato in collaborazione con Lungomare e BAU – Istituto per l’arte contemporanea e l’ecologia, e Dr. Andres Lepik, direttore del Museo di Architettura e della Cattedra di History of Architecture and Curatorial Practices all’Università Tecnica di Monaco. Il gruppo di lavoro di docenti e ricercatori e ricercatrici di unibz include Elisabetta Rattalino, storica dell’arte e coordinatrice del progetto, la storica dell'architettura e del paesaggio Gaia Piccarolo, il visual designer Gianluca Camillini e il critico dell’architettura Davide Tommaso Ferrando.
CuFa indaga la trasformazione architettonica di Bolzano durante il regime fascista ed esplora metodologie espositive che sappiano interrogare criticamente la complessità di questa storia urbana esplorandone le tracce visibili. “L’obiettivo che ci siamo prefissi è la ricontestualizzazione di queste tracce nel panorama culturale contemporaneo della città, utilizzando strumenti museografici per mediare, trasmettere e comunicare l’eco di un passato dissonante e conflittuale”, afferma il prof. Roberto Gigliotti. I risultati della ricerca saranno presentati con una mostra nella Galleria Civica di Bolzano e in selezionati spazi pubblici della città nell'aprile 2025.
Inhabited Dissonance. Bozen-Bolzano 1922-2024 è il primo evento pubblico del progetto di ricerca proposto dal gruppo di lavoro di CuFa. Consiste in un ciclo di tre incontri: tre eventi pubblici che hanno l’obiettivo di promuovere approcci critici allo studio e alla risignificazione delle tracce architettoniche e ambientali del fascismo storico in Italia, concentrandosi su questioni rilevanti per la città di Bolzano. Ciascun incontro vedrà la partecipazione di una studiosa e di un artista, favorendo un dialogo tra ricerca storica e metodologie artistiche. Questo approccio interdisciplinare mira a consentire uno scambio tra chi si occupa di indagine storica e storico-artistica sul fascismo attraverso tracce materiali e visive conservate in archivi, collezioni museali e ancora visibili nello spazio pubblico, e chi opera in questi contesti, proponendo progetti artistici e metodologie di indagine che abbiano il potenziale di aprire nuove prospettive critiche nella comunicazione, comprensione e risignificazione di momenti difficili e controversi della storia.
Gli incontri: date e temi
On Fascism, Nature and Soil, 5 giugno (aula D1.01, in inglese). Quest’incontro sarà dedicato all’ideologia della natura, con la Roberta Biasillo (Utrecht University), storica dell’ambiente e autrice di Una storia ambientale delle paludi pontine (Viella, 2023), e l’artista Ela Spalding. Spalding ha sviluppato una metodologia artistica (SUELO) intorno al concetto, la metafora e la materialità del suolo.
Monumenti e spazio pubblico, 6 giugno (aula D 1.02, in italiano e tedesco). Questa conferenza sarà incentrata sul rapporto tra monumenti e spazio pubblico. A partire dalle riflessioni dell’ultimo libro da lei curato (A Difficult Heritage. The After-Life of Fascist-Era Art and Architecture, 2023), la storica dell’arte Belmonte (Università di Roma Tre / Bibliotheca Hertziana) si concentrerà sulle tracce del colonialismo italiano e le pratiche di risignificazione di questa eredità. L’artista viennese Eduard Freudmann discuterà dei suoi interventi artistici partecipati dedicati a monumenti controversi. È prevista la traduzione simultanea.
Simulacri antichi e conflitti di memorie: il fascismo e la storia, 7 giugno (aula D1.02, in italiano). L’incontro indaga la relazione tra narrazione storica, mitologia politica e monumenti, attraverso la relazione della storica contemporanea e curatrice, tra gli altri, del volume Il Fascismo e La Storia (2022), Paola Salvatori (Scuola Normale Superiore) e l’intervento dell’artista Stefano Graziani, noto per le sue ricerche fotografiche. È prevista la traduzione simultanea.
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