Fisco, governance e sostenibilità: nuove sfide e opportunità per le PMI

Il panorama normativo nazionale e internazionale sta attraversando una fase di profonda trasformazione, con un'attenzione sempre più marcata verso temi quali la sostenibilità, la trasparenza fiscale e l’accesso ai mercati dei capitali. In questo contesto, le imprese, soprattutto quelle di dimensioni medio-piccole (PMI), sono chiamate ad adeguare i propri modelli di governance per far fronte alle nuove sfide e cogliere le opportunità offerte da un mercato sempre più complesso e competitivo.
Partiamo dal fisco. La riforma fiscale in atto si propone di introdurre un profondo rinnovamento del sistema tributario italiano, con l'obiettivo di semplificare le norme, ridurre il contenzioso e favorire la crescita economica. Tra le novità più significative, considerando quelle già in essere, spicca l'ampliamento del regime di adempimento collaborativo, la cosiddetta cooperative compliance secondo il linguaggio OCSE, un modello di collaborazione tra Amministrazione Finanziaria e contribuente volto a prevenire e risolvere le controversie fiscali. Recentemente, è stato ampliato il numero di aziende che possono accedere a questo regime, con nuovi vantaggi per chi dimostra di avere un sistema di controllo dei rischi fiscali ben organizzato e certificato da esperti. Non solo è stata abbassata la soglia dell’adempimento collaborativo (dal 2024 per le imprese con ricavi di almeno 750 milioni di Euro, che verranno ridotti ulteriormente a 500 milioni dal 2026 e 100 milioni dal 2028) ma è stato introdotto il cosiddetto Tax Control Framework volontario, ovvero un regime in cui le imprese, anche PMI al di sotto dei limiti di cui sopra, si dotano di un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo dei rischi fiscali predisposto secondo le linee guida dell’Agenzia delle Entrate e certificato da un professionista abilitato. È recentissima la notizia dell’avvio di un nuovo tavolo tecnico tra l'Agenzia delle Entrate e l'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) per creare istruzioni pratiche che aiutino le aziende a gestire meglio i rischi fiscali legati all'applicazione delle norme contabili. Queste istruzioni saranno parte dell’insieme di linee guida che le imprese dovranno seguire per partecipare all’adempimento collaborativo. Questa iniziativa rafforza il dialogo tra le imprese e il fisco, promuovendo un sistema più trasparente e collaborativo. In particolare, la connessione tra governance aziendale e cooperative compliance metterà in luce l'importanza di adottare sistemi di controllo interno efficaci e di promuovere una cultura aziendale orientata alla trasparenza e all'integrità. La buona governance, infatti, non è solo un obbligo normativo, ma rappresenta un asset strategico per le imprese, in quanto consente di rafforzare la reputazione, attrarre investitori e mitigare i rischi.
Questo ragionamento ci porta dritti al tema della sostenibilità. In quanto una governance trasparente della variabile fiscale, sta diventando un aspetto non solo di stretta attinenza normativa ma anche uno dei tanti fattori che concorrono alla performance ESG delle imprese. A maggior ragione con l’adozione in Italia della direttiva europea sul Corporate Sustainability Reporting. Per le imprese non quotate di grandi dimensioni, a partire dal 2025, con deposito il 2026, la sostenibilità diventerà una parte essenziale dei bilanci aziendali. Le aziende dovranno includere informazioni dettagliate su questioni ambientali e sociali all'interno della relazione sulla gestione, seguendo le stesse tempistiche dell'approvazione del bilancio annuale e applicando dei principi di rendicontazione della sostenibilità, del tutto analoghi ai principi contabili. Questo cambiamento riguarderà principalmente le grandi imprese, ma anche molte PMI saranno coinvolte, soprattutto se fanno parte della catena di fornitura di aziende più grandi. Inoltre, anche i bilanci di sostenibilità saranno soggetti a revisione, proprio come avviene per i bilanci finanziari, coinvolgendo professionisti esperti che certificheranno la correttezza delle informazioni fornite dalle aziende. In questo modo, la sostenibilità diventerà un elemento centrale della gestione aziendale e della comunicazione con il pubblico. Tutto questo sistema di informazioni e presidi sarà cruciale per sostenere gli obiettivi del Green Deal europeo, che mira a rendere l'economia europea più sostenibile. Le nuove regole richiedono alle aziende di fornire sia dati qualitativi che numerici, spiegando non solo gli obiettivi di sostenibilità che si sono poste, ma anche come gli stessi vengono gestiti e monitorati. Questo avrà un impatto significativo sulle decisioni degli stakeholder, e in particolare delle banche e degli investitori nel capitale di rischio, che avranno a disposizione informazioni più dettagliate per valutare l'impegno delle aziende in materia di sostenibilità.
Investitori che ricopriranno in prospettiva futura un ruolo sempre più cruciale anche nelle PMI. La recente “Legge Capitali", introduce, infatti, novità significative per le PMI italiane. L'obiettivo è migliorare la liquidità di queste aziende, offrendo alle PMI costituite come società a responsabilità limitata (Srl) la possibilità di rendere dematerializzate le proprie partecipazioni, cioè digitalizzarle. Questo significa che le quote delle Srl PMI potranno essere gestite e trasferite in modo più rapido e sicuro attraverso un sistema di gestione accentrata, un meccanismo già usato per le società quotate in borsa. Grazie ai portali di raccolta capitali online, c.d. crowdfunding, diventa più facile per queste società attrarre investitori, rendendo più dinamico il trasferimento delle quote. Le PMI hanno, quindi, nuove possibilità per crescere e migliorare la loro capacità di attrarre investimenti, grazie ad una gestione delle quote societarie più semplice e sicura. La capacità di attrarre investimenti, tuttavia, passa, di nuovo, da una buona governance. Gli investitori, infatti, vedono nei sistemi di governance una garanzia di buona gestione e di aderenza ai principi di sostenibilità per i propri investimenti nel capitale di rischio delle PMI.
Alla luce di tutto ciò, diventa imprescindibile per le imprese del territorio acquisire le competenze necessarie per affrontare le nuove sfide poste dalla riforma fiscale, dalla rendicontazione ESG e dalle nuove possibilità di accesso al mercato dei capitali, e di adottare modelli di governance trasparenti e orientati al futuro.
L'evento organizzato dalla Libera Università di Bolzano, in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Bolzano, e accreditato anche dall’Ordine degli Avvocati, si inserisce in questo dibattito, offrendo un'analisi delle principali novità normative e delle loro implicazioni per le aziende. I relatori affronteranno temi cruciali come la riforma fiscale, la rendicontazione di sostenibilità e l'accesso al mercato dei capitali per le PMI. È previsto l'intervento del Vice-Ministro Maurizio Leo, collegato in video-conferenza.
Questo editoriale è stato pubblicato in versione ridotta nell'edizione del 15.10.2024 del quotidiano "Alto Adige".