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Libera Università di Bolzano

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"Lavorare in unibz. Un'opportunità di crescita personale e professionale"

Al Career Fair del 17.10, per la prima volta unibz sarà presente con un proprio stand. Intervista col direttore generale Günther Mathà su unibz come datore di lavoro.

Di Arturo Zilli

Il direttore generale di unibz, Günther Mathà. Foto: unibz
Il direttore generale di unibz, Günther Mathà. Foto: unibz

Direttore Mathà, quali sono i valori-chiave che a Suo parere definiscono l’ambiente lavorativo della Libera Università di Bolzano?

Identifico come un valore la possibilità, per chi viene a lavorare da noi, di iniziare un percorso di sviluppo continuo godendo di flessibilità e della possibilità di lavorare all’interno di gruppi lavoro con competenze diverse, composti sia da personale amministrativo ma anche accademico. In questi anni abbiamo cercato di favorire la crescita di un ambiente stimolante per tutte le persone che lavorano in università. I nostri collaboratori e collaboratrici sono coinvolti in progetti di ricerca, di didattica e di supporto alle varie iniziative e questo genere di attività a mio modo di vedere rappresentano un valore aggiunto dell’attività professionale.

Cosa rende l’Università un luogo di lavoro attrattivo rispetto ad altre istituzioni ed enti in Provincia di Bolzano? O anche rispetto ad altre organizzazioni private?

unibz è attrattiva perché i colleghi e le colleghe dell’amministrazione lavorano fianco a fianco con il personale accademico che per sua stessa natura, deve essere attivo e creativo, occuparsi di tematiche innovative e sempre aggiornato sui più recenti sviluppi della scienza e della società – come nel campo dell’Intelligenza Artificiale - tematiche di grande attualità che consentono anche una crescita personale dei nostri collaboratori e collaboratrici che, forse, è più difficile o impossibile in altri contesti.

Che tipo di supporto offre l'Università al personale neo-assunto per favorire il loro sviluppo professionale?

Noi abbiamo un efficace sistema di inserimento in azienda che permette a tutti i dipendenti di conoscere gli uffici, il personale accademico, le varie aree di ricerca. Fin dall’inizio al personale è offerto un ampio ventaglio di corsi di formazione in linea con le loro esigenze. Per quanto riguarda le lingue e il trilinguismo i dipendenti possono colmare le proprie lacune con una vasta offerta – gratuita – di corsi di lingua del Centro linguistico.

Esistono programmi di formazione continua o aggiornamento per il personale dell'Università?

Offriamo molte opportunità. Ogni anno viene sviluppato un nuovo programma di formazione a seconda delle necessità dei singoli uffici. Per esempio quest’anno affronteremo la tematica dell’impiego dell’intelligenza artificiale nelle attività amministrative, dell’utilizzo di Copilot e ChatGPT, strumenti che consentiranno di lavorare in modo più efficiente ed efficace. Le formazioni riguardano anche tematiche specifiche come ad es. la rendicontazione dei progetti di ricerca e altri ambiti tecnici molto complessi ma anche tematiche sociali, di benessere individuale sul posto di lavoro e fuori.

A questo proposito, l’Università incoraggia il bilanciamento tra lavoro e vita privata per il suo personale?

Si, abbiamo previsto strumenti ad hoc. Abbiamo introdotto da anni un sistema di smart working che permette ai dipendenti di richiedere fino al massimo di tre giorni di lavoro a distanza per settimana. Inoltre, abbiamo adottato una serie di altre misure tra cui la possibilità di richiedere che il congedo di maternità o paternità si estenda oltre il periodo previsto dalla legge. Il lavoro part-time è piuttosto diffuso in unibz. Infine, stiamo sperimentando la possibilità, per tutti i collaboratori che abbiano compiuto i 55 anni d’età, di ricevere di diritto la trasformazione del proprio contratto in regime di part-time come forma di accompagnamento alla pensione.

Diversità e inclusione. In che modo l’Università le promuove all’interno del proprio ambiente lavorativo?

Si tratta di due temi molto sentiti in unibz. Cerchiamo in primis di favorire in tutti i modi la copertura di posizioni dirigenziali da parte di persone di genere femminile e diamo possibilità di carriera anche chi proviene da Paesi extra-UE. unibz si è dotata di un Gender Equity Plan, uno strumento strategico per il raggiungimento degli obiettivi di parità di genere posti sia nel quadro dei valori dell’Unione Europea che della legislazione nazionale. unibz ha un Comitato pari opportunità e una Consigliera di fiducia, tutte figure o organi che si occupano di curare gli aspetti della diversità e dell’inclusione che stanno a cuore del direttivo universitario.

C'è qualche progetto recente o in corso a unibz di cui è particolarmente fiero e che riflette l’eccellenza dell'università come datore di lavoro?

Ovviamente la creazione della nuova Facoltà di Ingegneria con l’inaugurazione di un nuovo campus ha visto una grande collaborazione tra tecnici, dipendenti, accademici, rettore e il sottoscritto. Si è trattato di un eccellente lavoro di squadra che ha permesso che la nuova Facoltà potesse diventare realtà in poco tempo. Abbiamo organizzato il trasloco di circa 1000 persone tra ricercatori, professori, studenti e dipendenti e tutto ha funzionato alla perfezione.

Ci sono iniziative o progetti specifici rivolti al benessere e alla salute dei dipendenti?

Alcuni esempi sono i corsi fitness organizzati da Eurac Research ma che sono aperti a tutti i collaboratori e a tutte le collaboratrici di unibz. Lo smart working contribuisce al benessere dei dipendenti, lo sportello d’ascolto per il benessere nel posto di lavoro, l’assicurazione sanitaria Sanipro ma anche ad esempio l’attenzione all’ergonomia in ufficio tramite l’adozione di scrivanie regolabili in altezza.

Ci sono progetti dell’Università di Bolzano per supportare la mobilità internazionale dei suoi dipendenti e l’accesso a reti accademiche globali?

L’università è un'organizzazione che si basa sull’internazionalità e questo non vale solo per gli studenti, ma anche per gli accademici e per il personale amministrativo. Gli accademici hanno la possibilità di fare un anno sabbatico dopo un certo periodo di tempo di attività in università, svolgendo parte della loro carriera all'estero ma anche i dipendenti dell’amministrazione possono aderire ai progetti Erasmus e fare esperienza di lavoro per un certo periodo in un ateneo estero.

Quali sono le prospettive per l’espansione o il miglioramento delle condizioni di lavoro all’interno dell'Università nel prossimo futuro?

Cerchiamo, assieme all’ufficio personale, di migliorare costantemente le condizioni di lavoro. L’anno prossimo ad esempio sarà rinnovato il contratto collettivo per l’università. Cercheremo di prevedere, tra l’altro, un ritocco delle condizioni economiche dei lavoratrici e dei lavoratori di unibz. Aggiungo che il sistema di incentivi e il benessere lavorativo viene costantemente monitorato e, recentemente, abbiamo condotto un’indagine sul benessere dei dipendenti e sulle loro esigenze. Grazie a questi feedback puntiamo a perfezionare la qualità di vita e lavoro in unibz.

 

Persone nell’articolo: Günther Mathà