Educativa domiciliare: sostenere le famiglie in situazioni di disagio sociale

L’educativa domiciliare è un servizio a sostegno della genitorialità e a favore della famiglia e dei minori con problematiche di breve e media durata, che prevede interventi di carattere psico-sociale e educativo. Questo servizio, offerto dai servizi ambulatoriali di assistenza educativa, ha l’obbiettivo di rafforzare in modo mirato le famiglie in situazioni di difficoltà e, se necessario, mettere a loro disposizione ulteriori aiuti esterni. Raggiunge in modo particolare i genitori single e le famiglie che vivono in condizioni di povertà, ma sono molteplici e diverse le condizioni di difficoltà che possono portare a ricorrere a questi servizi. Il Centro di Competenza per il Lavoro sociale e Politiche sociali di unibz ha recentemente avviato uno studio triennale sull'educativa domiciliare alle famiglie in Alto Adige per il rafforzamento dell'autonomia familiare.
Per presentare diversi risultati di ricerca ed esperienze pratiche relative al sostegno socio-pedagogico alle famiglie provenienti dall'Alto Adige, dal Tirolo e da altre parti dell'Austria e dell'Italia, il 15 maggio dalle 10 alle 17 il Centro di Competenza ha organizzato un simposio nel campus di Bressanone. Tre relazioni principali aperte al pubblico forniranno uno sguardo sugli attuali e finora inediti risultati di ricerche condotte in Austria, Italia e Germania. Wolfgang Hagleitner (unibz) e Guido Thaler (Università di Innsbruck) si occuperanno della questione del carico di lavoro nell'assistenza socio-pedagogica alle famiglie. Francesca Maci (Università di Parma), affronterà le sfide e le prospettive legate al coinvolgimento del tribunale dei minori. Anche Ulrike Loch parlerà dell’educativa familiare nel contesto della protezione dei minori.
Nei vari workshop paralleli si discuteranno l’assistenza socio-pedagogica di base e altri servizi sociali ambulatoriali al fine di creare sinergie per l'ulteriore sviluppo delle competenze professionali e socio-politiche e della ricerca. Saranno inoltre affrontati temi specifici quali le prospettive dell'assistenza ambulatoriale all'infanzia e alla gioventù in Tirolo e in Alto Adige, l'accompagnamento dei bambini in caso di separazioni conflittuali dei genitori o di rientro in famiglia, le famiglie affidatarie e le famiglie con bambini fino a tre anni, nonché l'uso di giochi pedagogici. Molti workshop sono strutturati in modo tale da coinvolgere una persona del mondo della pratica, una della ricerca e una con esperienza diretta dei servizi, così da integrare prospettive diverse nella discussione comune. Il workshop dedicato all’affido familiare sarà anch’esso aperto al pubblico. Tutti gli eventi accessibili al pubblico saranno tradotti simultaneamente.
“È fondamentale comprendere che i problemi familiari non devono essere considerati in modo isolato: sono spesso una reazione delle famiglie a disuguaglianze sociali di cui non sono responsabili”, spiega la prof.ssa Ulrike Loch, direttrice del Centro di competenza. Il successo di questo tipo di intervento è strettamente legato alle condizioni strutturali, alla qualificazione delle figure professionali coinvolte e alla loro capacità di instaurare un rapporto di collaborazione con le famiglie. Secondo Liliana di Fede, direttrice generale dell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano, è necessario “pensare a un intervento che vada oltre il semplice sostegno. Si tratta piuttosto di un accompagnamento concreto, basato sulla fiducia, la vicinanza e la continuità”.
Giunto alla sua quarta edizione, il simposio è organizzato quest’anno in collaborazione con il Centro di Competenza per il Lavoro sociale e Politiche sociali della Libera Università di Bolzano, l’Università di Innsbruck, l’MCI Innsbruck e l’Azienda Servizi Sociali di Bolzano.
Persone nell’articolo: Ulrike Loch