MaMa ♡ Material Matters! – Cambiare il mondo una cassetta di frutta alla volta
Di Giulia Maria Marchetti

Ogni semestre, nei corridoi e nei laboratori della Facoltà di Design e Arti di unibz, si accumulano materiali avanzati da progetti e prototipi: cartoni, legni, metalli, tessuti. Troppo spesso tutti questi materiali vengono buttati, anche se ancora perfettamente riutilizzabili. Come risolvere il problema? Dall’idea di alcuni studenti e studentesse della Facoltà nasce MaMa ♡ Material Matters!, un progetto per dare una seconda vita agli scarti. MaMa è molto più di una semplice “banca materiali”: è un laboratorio collettivo e uno spazio di riflessione, per creare senza sprecare.
Tutto comincia con delle cassette di frutta del mercato, utilizzate per realizzare la MaMa Bike – una bicicletta con portapacchi fatti proprio di cassette – e un contenitore modulare per materiali recuperati dai laboratori da mettere a disposizione degli studenti della Facoltà. Dall’incontro tra la creatività dei designer di questi progetti, gli studenti Francesco Desimine, Maximilian Carl Stahl, Matteo Antonazzo e Emanuele Signorini, e il supporto del professore Aart van Bezooijen, nell’estate del 2024 prende forma MaMa, che nel tempo si è trasformata in un luogo dove i materiali vengono organizzati, conservati e messi a disposizione degli studenti unibz che ne possono usufruire in cambio di un’offerta libera.
“MaMa non è solo una raccolta ordinata di materiali, ma una vera e propria recuperateca: un luogo dove il riuso diventa pratica quotidiana e fonte di ispirazione progettuale, che diventa il punto di partenza per attività di upcycling e didattica”, spiega Francesco Desimine, uno dei fondatori. MaMa è la prima realtà di questo tipo in Italia affiliata alla Fédération des Récupérathèques, una rete europea che promuove il riutilizzo creativo nelle scuole d’arte e design. Il gruppo ha partecipato a incontri internazionali della rete, confrontandosi con esperienze simili in Francia, Belgio, Germania e Svizzera.
Tutti questi stimoli hanno portato il team a riflettere sulle soluzioni più adatte alle esigenze locali, per interagire non solo con gli spazi di unibz, ma anche con quelli della città, collaborando ad esempio con REX – Materiali e cose, il centro dedicato al riuso con sede a Bressanone. MaMa è infatti anche un motore di sperimentazione progettuale. Da qui sono nati oggetti come Lille Lys, un carrello per bici con attacco universale completamente svitabile e smontabile realizzato da Francesco Desimine e Hannes Simon Decker, ma anche attività condivise, come i laboratori per la creazione di agende e borse con materiali di scarto proposti durante i Sustainability Days.
Attualmente, MaMa ha due sedi operative all’interno dell’università: un’area al quarto piano della Facoltà di Design e Arti, dedicata alla progettazione, e uno spazio più ampio al piano -2, la MaMa Cave, dove si conservano i materiali più voluminosi o resistenti. Al piano terra, invece, si trova il MaMa Regal, uno scaffale per lo scambio libero di oggetti tra studenti e dipendenti dell’Università.
Curiosi di scoprire questa promettente realtà o interessati a farne parte? Trovate tutte le informazioni sui loro canali Telegram e Instagram o sul loro sito.
Persone nell’articolo: Maximilian Carl Stahl, Aart van Bezooijen, Matteo Antonazzo, Emanuele Signorini