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Free University of Bozen-Bolzano

Sustainability Society EU project Ecology Collaboration

FRACTAL, il progetto unibz per rendere il mondo alpino più verde

Si è concluso il progetto di cooperazione Interreg Alpine Space FRACTAL sulla sensibilizzazione della cittadinanza alle infrastrutture verdi nelle Alpi.

By Editorial Team

Uscita sul territorio durante uno degli eventi organizzati nell'ambito del progetto.
Uscita sul territorio durante uno degli eventi organizzati nell'ambito del progetto. Foto: opera propria

È giunto al termine il progetto FRACTAL (FosteRing green infrAstruCTure in the Alps), un progetto di cooperazione Interreg Alpine Space per la sensibilizzazione sulle infrastrutture verdi nelle Alpi iniziato lo scorso anno. Il progetto è nato dalla collaborazione tra la Libera Università di Bolzano, partner coordinatore del progetto, l’Istituto nazionale di biologia e il Parco Nazionale del Tricorno in Slovenia, e la Business Agency della regione del Burgenland in Austria.

Scopo principale del progetto era diffondere la conoscenza sulle infrastrutture verdi e incentivare la cittadinanza alla cura degli spazi verdi nei contesti urbani e peri-urbani. Una tutela maggiore di questi spazi aiuterebbe infatti a sostenere i servizi ecosistemici, ovvero i benefici che gli ecosistemi sono in grado di garantire all’uomo, tra cui la regolazione del microclima, la ritenzione idrica del suolo e la conservazione della biodiversità locale. Il progetto FRACTAL ha lavorato su più livelli per garantire il coinvolgimento attivo sia della cittadinanza che degli attori locali per raggiungere questo obbiettivo comune.

In Italia il progetto si è concentrato sulle comunità alpine delle valli Giudicarie, Val di Sole, Val Rendena e Valle Isarco distribuite sul territorio delle provincie autonome di Trento e Bolzano ed ha portato al dialogo di diversi attori, tra cui la popolazione locale interessata e il personale tecnico impiegato nell’ambito delle infrastrutture verdi, sviluppando diverse attività di disseminazione sul territorio.

 

Il gioco da tavolo FRACTALgame realizzato durante il progetto.
Il gioco da tavolo FRACTALgame realiyyato durante il progetto. Foto: opera propria

Nel materiale realizzato dai ricercatori e dalle ricercatrici rientrano un kit didattico contenente due infografiche per spiegare il tema delle infrastrutture verdi agli studenti, un corto muto animato dedicato ai bambini ed un libretto illustrato per gli studenti della scuola primaria. Il progetto ha portato anche alla realizzazione di un gioco da tavolo destinato agli studenti e agli insegnanti della scuola secondaria studiato per aumentare la consapevolezza dell’importanza delle infrastrutture verdi ed il loro ruolo rispetto al cambiamento climatico nel contesto alpino. Durante il progetto si sono svolti inoltre due eventi di divulgazione, il Green Infrastructure Day in val Isarco ed il Regreen festival in val di Sole nell’estate del 2024, con incontri tematici, passeggiate guidate e laboratori, e diversi workshop nelle valli per sensibilizzare la popolazione locale sulla tematica.

“Uno dei risultati più importanti del progetto è stata la creazione di un Patto Transalpino sulle infrastrutture verdi dove soggetti privati, pubbliche amministrazioni ed associazioni si sono impegnati ad attuare semplici soluzioni basate sulle infrastrutture verdi nel prossimo futuro”, afferma Mita Drius, ricercatrice della Facoltà di Scienze della Formazione e coordinatrice del progetto per unibz. Nel documento sono delineate una serie di soluzioni per i comuni ed il settore agricolo per la tutela delle infrastrutture verdi che sono mirate al miglioramento della loro gestione nel breve e lungo termine. Nei prossimi mesi i materiali sviluppati durante il progetto verranno portati nelle scuole per favorire l’educazione degli studenti su questa importante tematica.

Viste le differenti competenze richieste dal progetto, unibz si è messa in gioco unendo gli sforzi di ricercatori provenienti da diversi ambiti, tra cui ecologia (Luana Silveri e Mita Drius, coordinatrice del progetto), sociologia (Franca Zadra), ingegneria (Eduardo Martins Guerra), botanica (Robert Philipp Wagensommer), pedagogia (Michele Cagol) e geografia (Daniele Ietri).

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