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Free University of Bozen-Bolzano

Design Art Students Event

Diplorama! Mostra delle tesi di laurea della Facoltà di Design e Arti

La terza e ultima edizione del 2024 della mostra dei lavori di tesi dei laureati e delle laureate della Facoltà di Design e Arti si svolgerà il 15 e il 16 novembre nel campus di Bolzano.

By Editorial Team

Una donna con le cuffie tiene tra le mani una pubblicazione.
Songs from the depths of hell - Musica liberata dai campi di concentramento. Foto: unibz

La terza ed ultima edizione del 2024 di Diplorama! sul tema “Strutture fragili” è alle porte, con una grande varietà di progetti e idee per uno sviluppo più giusto e sostenibile. Da tradizione, questa mostra viene organizzata tre volte l’anno, una volta conclusi gli esami di laurea. Per Gianluca Camillini, docente della Facoltà di Design e Arti e curatore di tutte tre le edizioni, l’arte e il design, con le loro visioni e le loro pratiche, giocano un ruolo fondamentale nella formazione di una società che riflette. “Come curatore volevo, o avrei voluto, impormi di trovare una tematica allegra e “leggera”, ma poi mi sono chiesto se la ricerca di un tema che fosse “ironico” a tutti i costi non fosse un espediente per rimandare qualcosa di scomodo, forse doloroso, certamente più impellente”, afferma Camillini. “L’osservazione del nostro presente ci obbliga a fuggire dal lusso dell’imparzialità e della neutralità. Nel momento in cui le nostre studentesse e i nostri studenti hanno scelto di diventare artisti e designer, hanno anche implicitamente accettato la responsabilità nei confronti del mondo che abitiamo”, aggiunge.

“Il tema di quest’anno, “Fragile structures”, riflette sul delicato equilibrio che intercorre tra creatività e resilienza e che ogni studente e studentessa ha affrontato durante il proprio percorso di studi nella nostra facoltà”, precisa il prof. Nitzan Cohen preside della Facoltà, “questo mette in risalto la vulnerabilità e la forza del loro lavoro, rispecchiando le fragili strutture del nostro mondo nell’atto di esplorarlo, ponderarlo o cambiarlo radicalmente in positivo".

Alcuni dei progetti in mostra a Diplorama!

Le tesi di laurea, presentate a visitatori e visitatrici durante la due giorni di esposizione e che verranno spiegate dagli stessi autori e autrici, sono il risultato della collaborazione con il personale docente che ha seguito i progetti nei corsi di laurea triennale in Design e in Arte e nel corso di laurea magistrale in Design eco-sociale. Tutte le tesi finali delle tre edizioni di Diplorama! dell’anno accademico 2023/24 sul tema “Strutture fragili” sono state pubblicate nel catalogo presentate in concomitanza alla cerimonia dei diplomi svoltasi lo scorso 26 ottobre.     

Di seguito, una descrizione di tre dei 23 progetti di laure che saranno in mostra nel campus di Bolzano centro.   

Un piccolo scrigno in legno di cirmolo intagliato con simboli beneauguranti.
Aldidanché: un piccolo scrigno in legno di cirmolo intagliato con simboli beneauguranti. Foto: unibz

Aldidanché è il titolo della tesi di laurea elaborata da Martina Poschiavin (Relatore: Kuno Prey – Correlatrice: Ingrid Kofler), studentessa originaria della Val di Fassa. Il suo lavoro ha affrontato l’usanza del dono di mobili prodotti artigianalmente, come accadeva un tempo nella valle ladina, per occasioni come un matrimonio o la nascita di un figlio. Il progetto si ispira a funzioni e simbologie dei mobili antichi, riproponendo un nuovo manufatto. L’analisi dei mobili fondata su una ricerca empirica, documentaria e storica, è stata molto utile per comprendere appieno questi oggetti. Il prodotto finale è un piccolo scrigno in legno di cirmolo intagliato con simboli beneauguranti. La dimensione quadrata dell’oggetto conferisce ad esso un senso di stabilità e semplicità. Dal punto di vista costruttivo, al fine di mantenere la pulizia delle linee, ogni taglio è a 45°, compreso il coperchio che chiude la scatola senza l’uso di cerniere; internamente è composta da un doppio fondo segreto e due vasche con divisori interni. Lo scrigno diventa un’oggetto da regalare in occasioni importanti per contenere ricordi e piccoli oggetti preziosi, divenendo esso stesso prezioso, raffinato ed elegante.

Una persona seduta per terra e fa i nodi. Accanto a lei ci sono filati, forbici e un modello.
Greet the Grief: il progetto stimola un rapporto aperto con il tema del lutto. Foto: unibz

Greet the Grief (Saluta il lutto, ndt.). Recupero individuale attraverso forme artigianali di lutto personale e condiviso è il progetto di laurea di Katharina Schwab (supervisore: Klaus Hackl - co-supervisore: Gerhard Glüher): un prodotto di design sociale che funge da guida per le persone in lutto. Il progetto della studentessa stimola un rapporto aperto con il tema del lutto, incoraggiando l’espressione creativa, prendendo spunto dal tradizionale artigianato lento finlandese “Ryijy”, ovvero l’annodatura manuale dei tappeti. La lentezza della creazione agisce in modo benefico per la persona in lutto grazie alla sua attività rilassante e le sue potenziali qualità terapeutiche. Il flusso di lavoro regolare e strutturato può aiutare a riacquistare un senso di sicurezza e di controllo. Il prodotto della tesi di laurea consiste in un manuale e in un kit. Il manuale contiene tre leporelli didattici che aiutano la persone a riflettere sulle proprie emozioni e a sistematizzare i ricordi della persona cara deceduta. Inviando un questionario personalizzato, la persona riceverà un kit personalizzato con i materiali necessari per annodare il proprio tappeto.

Songs from the depths of hell - Musica liberata dai campi di concentramento. Per la tesi di laurea, Lisa Caprara (Relatore: Marcello Barison – Correlatore: Andrea Facchetti) ha creato una pubblicazione che illustra le storie nascoste dietro alle composizioni del disco “Songs from the depths of hell” di Aleksander Kulisiewicz, pubblicato nel 1979 dalla casa discografica statunitense Folkways. L’album è una raccolta di 15 canzoni nate in alcuni lager nazisti tra il 1936 e il 1945. Tra il 1933 e il 1945 più di 40.000 strutture tra ghetti, campi di concentramento e sterminio vennero aperti dalla Germania nazista e dai suoi alleati con lo scopo di imprigionare i ‘’nemici’’ dello stato tedesco. Queste strutture non furono solo luoghi di lavoro forzato, morte, e sterminio ma anche teatro di una vasta produzione musicale da parte dei prigionieri, per scappare dalla realtà cui erano obbligati a vivere. Le canzoni create in questi contesti narrano più che mai la speranza di sopravvivere e sono un ulteriore testimonianza delle condizioni disumane nelle quali i prigionieri vivevano. La studentessa, oltre alla pubblicazione, ha realizzato anche una piattaforma online sulla quale ha pubblicato informazioni, foto e documenti sulle canzoni e sugli autori. Il progetto di Caprara mira a far scoprire la musica nata nell’universo concentrazionario, un immenso patrimonio culturale ancora poco conosciuto.

Diplorama! con le 23 tesi finali della terza edizione sarà inaugurata venerdì 15 novembre alle 18.00 e resterà aperta al pubblico sabato 16 novembre dalle 11.00 alle 17.00.

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