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Free University of Bozen-Bolzano

Trasmissione intergenerazionale del maltrattamento. Premiata Diletta Mauri

La ricercatrice si è aggiudicata il Premio Baldry Luberti, promosso dal Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia (CISMAI) e da Terre des Hommes.

By Arturo Zilli

Diletta Mauri ha vinto il premio Premio Baldry Luberti a Firenze. Foto: privata
Diletta Mauri ha vinto il premio Premio Baldry Luberti a Firenze. Foto: privata

Un riconoscimento che premia un lavoro capace di portare nuova conoscenza su uno dei temi più delicati del welfare: come spezzare il ciclo della violenza e del maltrattamento da una generazione all’altra. Il premio — istituito da CISMAI – Coordinamento Italiano dei Servizi contro l’abuso e il maltrattamento all’Infanzia e Terre des Homme e dedicato a due figure che hanno segnato la cultura scientifica e istituzionale italiana nella tutela di donne, bambine e bambini come Anna Costanza Baldry, psicologa e criminologa, e Roberta Luberti, medico e psicoterapeuta — valorizza ricerche che uniscono rigore, impatto sociale e ricadute operative.

In questo solco si colloca la tesi di Diletta Mauri, ricercatrice del Centro di Competenza per Lavoro Sociale e Politiche Sociali, che mette al centro la voce di genitori con esperienza di affido o comunità (i cosiddetti care leavers, oggi adulti), un gruppo spesso poco rappresentato negli studi, includendo in modo innovativo anche padri e genitori con figli in età scolare. La sua tesi di dottorato, premiata a Firenze mercoledì 22 ottobre scorso, si intitola“New views on how to stop the intergenerational transmission of maltreatment. Constructing a theory grounded in the perspective of care-experienced parents” ed è stata svolta sotto la supervisione della prof.ssa Silvia Fargion e discussa nel 2024 alla Scuola di Dottorato in Scienze Cognitive dell’Università di Trento. 

La commissione del premio— composta da Nunzia Bartolomei, Emanuela Guarcello, Federica Giannotta, Marinella Malacrea, Luca Milani, Francesco Silenzi e Gloria Soavi — ha motivato così l’assegnazione: «La tesi indaga con una metodologia mixed methods il problema della trasmissione intergenerazionale del maltrattamento e dell'abuso intrafamiliare, a partire dall’analisi della prospettiva delle persone — oggi genitori — che in passato sono state prese in carico con finalità di tutela a causa di esperienze sfavorevoli vissute durante l’infanzia. Il lavoro comprende diversi studi, confluiti in sette pubblicazioni e uno in corso di stampa, che hanno coinvolto i cosiddetti care leavers in indagini sia qualitative sia quantitative, secondo un approccio di grounded theory di particolare pregio.
La commissione ha apprezzato il lavoro per la sua elevata originalità, l’accuratezza metodologica, la precisione descrittiva, l’appropriatezza tecnica e il valore applicativo, riconoscendolo come uno dei pochi esempi di ricerca nazionale sul tema dei care leavers, in particolare da una prospettiva intergenerazionale. Il lavoro sottolinea inoltre l’importanza di adottare prospettive di intervento basate sull’evidenza, al fine di interrompere la trasmissione intergenerazionale della violenza e del maltrattamento».

Nel solco dell’eredità di Baldry e Luberti, la ricerca di Diletta Mauri consegna strumenti concettuali e operativi per fare un passo avanti: ascoltare le voci di chi è passato attraverso il sistema di tutela, riconoscere resilienza e capacità generativa, e tradurre questa conoscenza in politiche e pratiche che aiutino davvero a spezzare i cicli e a costruire futuri familiari più sicuri.